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Il controllo nei contratti di partenariato pubblico-privato

a cura dell’avvocato Uliana Garoli.

Il partenariato pubblico privato rappresenta un’interessante e complessa forma di cooperazione tra settori molto diversi tra loro con la finalità di realizzare opere e gestire servizi.

Il fulcro dell’operazione riguarda l’elemento del rischio, che legato deve essere posto in capo al privato. Come realizzare i presupposti perché questo accada e come poter controllare lo sviluppo dell’appalto è la domanda che si deve porre alla base dell’iniziativa. Per questo è necessario un approccio che sia multidisciplinare e veda la messa in campo di competenze giuridiche, economiche e tecniche che devono essere coordinate nella struttura di supporto al responsabile del procedimento.

L’analisi del problema è stato affrontato nelle recenti Linee guida dell’Anac n. 9 (approvate con delibera n. 318 del 28.3.2018) sul monitoraggio delle amministrazioni aggiudicatrici sull’attività dell’operatore economico nei contratti di partenariato pubblico privato.

Dopo aver analizzato i principali rischi connessi all’operazione di partenariato, le linee guida esaminano le caratteristiche del contratto, quale strumento di garanzia per un’efficace esecuzione e per evitare il fenomeno della ripercussione dei rischi dell’operazione sull’amministrazione pubblica.

Per segnalare alcuni elementi essenziali del contratto che devono essere contenuti nell’offerta, si evidenzia la centralità del piano economico e finanziario che deve contenere tutti gli elementi fondamentali per poter eseguire un efficace monitoraggio sull’esecuzione delle prestazioni previste dal contratto.

Una particolare attenzione dovrà quindi essere usata per la definizione delle clausole contrattuali e dovranno contenere oltre al piano economico finanziario, il prezzo richiesto dal concorrente e il canone che l’amministrazione deve corrispondere, ad esempio, per la prestazione di servizi dei quali si deve indicare il livello di qualità e quantità.

Andranno indicati tutti i fattori essenziali, quali la durata del contratto, il tempo di esecuzione della progettazione e quello di esecuzione dei lavori.

Il contratto dovrà avere il contenuto individuato dall’art. 182 comma 2 del codice degli appalti e dovrà avere in allegato la cosiddetta ‘matrice dei rischi’, strumento di analisi che consente alla pubblica amministrazione di fare un quadro delle criticità che potrebbero evidenziarsi nel corso dell’intervento. Questo contribuisce a rafforzare il potere di contrattazione del soggetto pubblico rispetto al partner privato.

Quindi, per valutare l’offerta, le amministrazioni potranno chiedere agli operatori economici di indicare nei piani economico finanziari le modalità di copertura o gestione dei rischi.

Per ottenere il controllo della corretta esecuzione del contratto l’amministrazione dovrà anche avere un flusso informativo di dati relativi all’esecuzione dei lavori e dei servizi, per poter essere in grado di effettuare un efficace monitoraggio.

In sintesi l’analisi delle disposizioni attuative fa immaginare che, più rigorose e dettagliate saranno le clausole contrattuali e maggiori saranno le possibilità di controllo ma anche di successo finale dell’iniziativa di partenariato.

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