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Nel bando per una concessione di servizi obbligatorio indicare il fatturato stimato della concessione

Il Tar Toscana, nella sentenza n. 173 del 1° febbraio 2017, ha stabilito che è illegittimo il bando di gara per l’affidamento della concessione di un servizio che non indichi il fatturato stimato della concessione, ai sensi dell’art. 167, commi 1 e 2, d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50, a nulla rilevando il valore minimo della concessione stessa.

Di seguito il commento riportato da www.giustizia-amministrativa.it

Ad avviso del Tar si tratta di una previsione dal contenuto obbligatorio che costituisce sostanziale recepimento, nell’ordinamento italiano, dell’art. 8 della direttiva del Parlamento e del Consiglio 26 febbraio 2014, n. 2014/23/UE, senza alcuna previsione (ed in questo è una significativa differenza con la direttiva comunitaria) di soglie minime di applicabilità o di una qualche esenzione riservata alle concessioni di minore valore economico. Non sussiste pertanto alcuna possibilità di recepire le argomentazioni delle Amministrazioni resistenti, tendenti ad escludere l’applicabilità della previsione alle concessioni di minore valore o complessità applicativa, trattandosi di costruzione che non trova alcun addentellato nel testo normativo che, come già ribadito, prevede la necessità dell’adempimento con riferimento a tutte le concessioni, indipendentemente dalla natura della prestazione o dal valore.
Si tratta, infatti, di previsione finalizzata a garantire al partecipante alla procedura la possibilità di formulare la propria offerta nella più completa conoscenza dei dati economici del servizio da svolgere ovvero di una necessità che si presenta comune a tutte le concessioni (sia di minimo importo che di elevato valore economico.
Il Tar ha poi escluso che l’indicazione del valore stimato della concessione possa essere surrogata dalla stima del numero dei possibili utenti, operando il citato art. 167, d.lgs. n. 50 del 2016, infatti, un preciso riferimento ad un valore della concessione stimato in termini monetari (secondo i precisi criteri di cui al comma 4 dell’art. 167).

Documenti correlati: Tar Toscana 1 febbraio 2017 n. 173